domenica 10 agosto 2014

O noi o la Democrazia…..

Dopo l'abolizione del Senato e il tradimento della Costituzione da parte del trio Napolitano, Renzie, Berlusconi, l'unica forza democratica del Paese è il M5S…..Il M5S ha provato in tutti i modi di affermare una democrazia con la partecipazione autentica dei cittadini. Ha persino provato a migliorare la legge elettorale con una sua proposta, sbeffeggiata dall'ebetino, che non ci ha ancora risposto in streaming come se non rappresentassimo milioni di votanti alle politiche.
Non c'è più scelta. Sarà una lunga marcia. Se necessario dovremo convincere gli italiani uno per uno, un porta a porta nazionale, ma arriveremo al governo. Non abbiamo fretta.
Il potere appartiene al popolo, non ai partiti.

Da “il Fatto Quotidiano”:
L’altra sera, ascoltando su La7 l’intervista di Renzi e i commenti di due esperti, mi ha sopraffatto uno di quei cattivi pensieri che non andrebbero mai confessati: “Povero nano, quante gliene abbiamo dette, eppure dopo tre anni e tre governi diversi dal suo, siamo sempre sull’orlo del precipizio”. Per Renzi & C., come per B&C., la jattura sono la Costituzione e il Parlamento che impediscono ai governi di fare miracoli.
Rigorosamente vietato parlare di lotta a mafie, evasione e corruzione, cioè dell’unica spending review che porterebbe soldi allo Stato dalle tasche dei delinquenti anziché degli onesti (parlando con pardon)
Il Renzi dell’”andate in vacanza belli allegri”, dell’opposizione che non lo lascia lavorare, della stampa nemica che non decanta i suoi trionfi, dell’Europa cinica e bara, dei gufi e sciacalli che parlano male dell’Italia, è la fotocopia 2.0 del Caimano modello Cannes 2001, quello dei ristoranti pieni e degli aerei imprenotabili.
Gianni Riotta, su La Stampa, spiega che “la colpa del declino è di tutti noi”, mica del governo. Renzi ci ha provato “a scuotere i cittadini dal torpore malinconico in cui sprofondano” (dev’essere stato quando ha abolito l’elezione dei senatori e copiato nell’Italicum le liste bloccate del Porcellum per i deputati). Ma “malgrado gli sforzi di Monti, Letta, Passera e Padoan, Renzi, Padoan (due volte, ma sì abbondiamo! ndr), l’‘agenda’ non parte”.
E perché non parte? Perché – spiega johnny Raiotta – quegli stronzi di italiani “non vogliono infrastrutture” con la scusa delle “mazzette per corrotti mafiosi”. Basta, “è ora di dirsi che la colpa è nostra. Dalla Tav a Messina”, dobbiamo “accettare il cambiamento”. Ecco, lui vorrebbe pure il Ponte sullo Stretto, per buttare altri 10miliardi oltre ai 20 spesi per l’imprescindibile trasporto di merci inesistenti alla velocità della luce da Torino a Lione e ritorno. Su e giù per il Ponte passeggeranno milioni cadaveri ambulanti, disoccupati, affamati e macilenti, ma vuoi mettere “la speranza e l’entusiasmo”. Si potrebbe affidare il tutto al consorzio Venezia Nuova, nato per costruire il Mose e finito a finanziare un romanzo di Riotta. Che deve averne pronto un altro, ambientato fra Scilla e Cariddi. Un poema in endecasillabi sciolti e rime baciate. Con gli invenduti, hai voglia: si fermano le maree.

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